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Norris, attento a Piastri

  • Immagine del redattore: Matteo Landi
    Matteo Landi
  • 23 mar
  • Tempo di lettura: 4 min

La McLaren domina con Piastri che regola Norris. L'inglese esce ampiamente sconfitto dal weekend cinese. Ferrari, che vergogna: entrambe squalificate!


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Avesse potuto scegliere il luogo della sua prima vittoria stagionale Piastri avrebbe optato probabilmente per Melbourne. E non solo perché è stata teatro del primo weekend agonistico dell'anno. Ma sono solo supposizioni. Perché, da quanto dicono in molti, Oscar è talmente glaciale che probabilmente non avrà trovato troppa differenza fra trionfare nel suo paese e vincere, una settimana dopo, in Cina. Nella Sprint di ieri Hamilton non aveva fatto prigionieri, artigliando un'indiscussa vittoria. Oggi è andata allo stesso modo per Piastri, ma nella gara principale che attribuisce 25 punti al primo classificato in luogo dei soli 8 della corsa corta. Se dopo il gran premio inaugurale erano piovute legittime critiche sul classe 2001, reo di aver compiuto un errore da principiante, dalla Cina ne esce come uno dei principali candidati al titolo. Norris attende il suo momento da anni ed adesso che ha la vettura più veloce si ritrova insidiato dal suo team mate. Durante la scorsa stagione era riuscito a scrollarsi da dosso l'etichetta di eterna promessa, cogliendo finalmente le sue prime vittorie, ma adesso ha un vicino di box che quell'etichetta pare non averla mai avuta, tanto che all'inizio della sua terza stagione nel Circus pare già pronto per giocarsi il titolo. Il campionato è lunghissimo e tutto può cambiare ma queste due gare ci hanno mostrato un Piastri velocissimo, anche più di Norris, seppur più incline all'errore rispetto all'inglese (normale, considerando il differente livello di esperienza). In Australia, prima di finire per prati, era stato fermato solo dalle "papaya rules", altrimenti avrebbe superato da lì a poco il compagno. In Cina il paragone è sempre stato nettamente a favore di Oscar.


Il giorno dopo, la Sprint è solo un ricordo per la Rossa. Che mazzata!


Sono passate circa 24 ore ma per la Rossa sembrano una vita. Dal successo senza rivali nella Sprint alla squalifica. Un eccessivo consumo del pattino della vettura ha estromesso dalla classifica finale il sette volte iridato, ma anche senza la squalifica ci sarebbe stato poco da festeggiare: un misero sesto posto della gara lunga, alle spalle del compagno Leclerc. Anche il monegasco si è visto azzerare i punti conquistati, nel suo caso per vettura sottopeso (stessa sorte per Gasly). Una vergogna senza precedenti per il box Rosso: qualcuno si dovrà fare un esame di coscienza. Parlando della gara, Hamilton ha provato anche a diversificare la strategia, facendo due soste ai box, ma oggi la Ferrari non era quella di ieri. I cambi di assetto operati da tutti hanno modificato i valori in pista ed i piloti del team di Maranello si sono ritrovati per le mani una buona vettura, ma complessivamente non all'altezza delle principali avversarie. Rispetto alla gara del sabato Leclerc è stato ben più costante nel ritmo rispetto a quanto mostrato da Hamilton ma sulla sua corsa pesa enormemente il contatto fra i due compagni di squadra avvenuto subito dopo la partenza. Charles è un pilota veloce, con tanto cuore, a volte però tende a strafare ed è quanto avvenuto nei primi metri di gara: si è gettato all'interno della Ferrari n. 44 colpendola alla ruota posteriore destra. Ci poteva scappare una foratura che avrebbe distrutto la corsa del sette volte iridato, ma per fortuna questo non è avvenuto. Ci ha rimesso il monegasco che ha disputato tutta la gara senza una bandella laterale. Quale sarebbe stato il passo reale della Ferrari di Leclerc, oggi la più veloce, non lo sapremo mai. Ed è un vero peccato considerando che il box Rosso sta ancora cercando di comprendere a fondo questa vettura, che al momento pare funzionare bene solo in determinate condizioni.


Haas sugli scudi: quinto Ocon, ottavo Bearman


Sul gradino più basso del podio è salito un grande Russell, transitato sotto alla bandiera a scacchi pochi secondi prima di Verstappen, quarto. I limiti della Red Bull dell'olandese sono bene evidenziati dalle prestazioni di Lawson, costantemente nelle retrovie, lontano persino dalla zona punti. Russell e Verstappen si stanno dimostrando assai solidi in questo avvio di stagione, che sta regalando gioie a diversi "underdog". In Australia su tutti ha spiccato Hulkenberg, in Cina il duo Haas ha raccolto un ottimo bottino di punti (ben 14), frutto della gara superlativa di Ocon e Bearman, rispettivamente quinto e ottavo dopo le squalifiche Ferrari. Il primo ha corso da veterano, compiendo anche un sorpasso stupendo su un Antonelli (sesto) rallentato da una vettura con il fondo danneggiato. Il secondo si è ampiamente riscattato dopo l'orrendo primo weekend stagionale, rendendosi protagonista di una bella serie di sorpassi, frutto di una strategia tutta all'attacco (la sua vettura ha montato prima le gomme dure e poi le medie). Bene ancora la Williams che però viaggia ad una sola punta. Dopo due gare è corretto pensare che siano il primo team alle spalle dei quattro top (come recita anche la classifica mondiale). La squadra è pronta a cogliere ogni punto lasciato dai primi. Peccato che continui a mancare l'apporto di Sainz: in Australia si era reso protagonista di un errore imperdonabile, in Cina è rimasto lontano dal passo del compagno Albon, settimo ed ancora a punti. Un punto lo coglie comunque anche lo spagnolo, graziato dalle squalifiche già citate.


Dalla Cina al Giappone


Dopo un avvio di stagione senza soste adesso la Formula 1 si prenderà un weekend di pausa e tornerà in Giappone, sulla stupenda pista di Suzuka, il primo fine settimana di aprile. Rapidi cambi di direzione, curve veloci, tornanti, la pista asiatica sarà un importante banco di prova per tutte le vetture del mondiale. Se la McLaren è senza dubbio la migliore monoposto del lotto ancora è difficile capire quale sia la principale sfidante. Fra due settimane ne sapremo di più.


 
 
 

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