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FormuLando!

  • Immagine del redattore: Matteo Landi
    Matteo Landi
  • 7 dic
  • Tempo di lettura: 6 min

Verstappen vince la gara ma il campione del mondo è Lando Norris! La McLaren artiglia così quel titolo piloti che gli mancava dal 2008. Piastri chiude secondo ad Abu Dhabi e terzo nel mondiale. Ferrari conclude l’ultima gara dell’anno in quarta posizione con Leclerc e ottava con Hamilton.


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Piange, non si trattiene, non ci prova neanche. “Sembro un perdente” e “congratulazioni a Oscar e Max” sono fra le prime frasi formulate nel dopo gara dal nuovo campione del mondo di F1. Norris è una delle facce pulite del Circus, un campione leale, mai sopra le righe, quel pilota che da appassionato non puoi non amare. Lascia scorrere le lacrime sul volto fin quasi allo sfinimento e finalmente può abbandonare quella tensione manifestata, anche con dichiarazioni dure nei confronti di se stesso, durante la stagione quando Piastri lo batteva sonoramente o mentre Verstappen risaliva la china arrivando a soffiargli sul collo ma perdendo il titolo di soli due punti. Alla fine il titolo 2025 è andato al pilota più costante al volante della migliore vettura della categoria. Lando ha fatto meglio di Piastri, secondo oggi ma battuto in campionato. L’australiano dimostra che il suo processo di crescita (e ci mancherebbe, vista la giovane età!) è ancora lontano dall’esser terminato ed esce sconfitto a causa della sua grave flessione in termini prestazionali, e di risultati, vissuta nella seconda parte della stagione. Norris ha battuto Verstappen, ma probabilmente anche l’inglese sa che se Max avesse avuto tra le mani una vettura veloce quanto la McLaren forse oggi avremmo un nuovo cinque volte iridato. La storia però, come sappiamo, non si fa con i “se” e con i “ma” ed ha trionfato non il pilota che ha vinto più gare (otto sono i successi di Verstappen, sette sono sia le vittorie di Norris che quelle di Piastri) ma il pilota più solido fra coloro che hanno avuto a disposizione la monoposto complessivamente migliore. Eloquente è il dato della classifica costruttori, che vede McLaren chiudere a quota 833 punti contro i 451 della Red Bull, quest’ultima battuta anche da Mercedes. Fedelissimo McLaren, squadra con cui ha disputato tutte le sue 152 gare, Norris raggiunge con il team papaya l’obiettivo di una vita, riconsegnando alla squadra inglese un mondiale piloti che non raggiungeva dal 2008 (con un giovanissimo Hamilton). Non è il pilota più completo, e forse neanche il più veloce, ma Lando oggi merita solo applausi perché alla fine chi vince ha sempre ragione.


Un terzo posto che vale il titolo. Verstappen perde il mondiale a testa alta


Doveva arrivare almeno terzo per assicurarsi il titolo e così è stato. In qualifica ha conquistato la prima fila, subito alle spalle del dominatore di Abu Dhabi Max Verstappen. Quando alla partenza della gara ha perso una posizione a vantaggio di Piastri non si è arreso ed è parso fin da subito evidente come l’inglese non puntasse al bottino di tappa quanto a contenere gli unici piloti che avrebbero potuto togliergli la terza posizione. Così la McLaren ha copiato la strategia di un incredibile Leclerc, capace di tempi sul giro di tutto rispetto nonostante una Ferrari ballerina, assicurando al nuovo campione del mondo il podio. L’unico sussulto della gara Norris lo ha vissuto quando si è ritrovato alle spalle di Tsunoda. Il giapponese non aveva ancora svolto la sua prima sosta ed era rimasto in pista con l’unico obiettivo di danneggiare la gara della McLaren n° 4. Yuki ha reso la vita difficile a Lando, e l’inglese sembrava pure caduto nella trappola Red Bull quando ha superato il rivale portando la sua McLaren fuori pista in pieno rettilineo. Investigato per aver oltrepassato i limiti della pista, ed averne tratto vantaggio, Norris è stato poi graziato dagli stessi commissari che hanno penalizzato Tsunoda, reo di aver cambiato troppe volte direzione durante la sua manovra difensiva. 


Verstappen non ha provato a rallentare gli avversari, come ad esempio fece Hamilton nel 2016, ma ha tirato per la sua strada cogliendo l’ottavo centro stagionale, davanti ad un redivivo Piastri. Sfruttando una strategia diversa (partito con gomme dure) da quella dei principali avversari l’australiano ha provato a contendere la vittoria di tappa a Verstappen ma alla fine si è dovuto arrendere alla straripante superiorità messa in mostra dall’olandese nell’ultimo weekend dell’anno.


Ferrari a punti ma il sollievo arriva dalla fine della stagione


Alla fine ce l’ha fatta la Rossa a rialzare la testa. All’ultimo tuffo Leclerc è riuscito a portare la Ferrari ad un passo dal podio ed il suo quarto posto odierno vale quasi come una vittoria. Quanto realizzato da Charles è assurdo: in negativo se si pensa ai proclami di inizio 2025, ed in positivo se guardiamo a quello che con la stessa vettura (non) ottiene Hamilton. L’inglese si è disperato al termine delle qualifiche, quando la lista dei tempi lo relegava in sedicesima posizione, ma deve essersi rallegrato oggi mentre  risaliva il gruppo a suon di sorpassi. L’ottavo posto è chiaramente un magro bottino ma rappresenta uno dei punti più alti del finale di stagione di Lewis. Per la Ferrari si chiude un campionato amaro, da zero vittorie e solo sette podi, tutti artigliati da Leclerc. Mai Hamilton aveva vissuto una stagione a quota zero top three. Il suo successo nella sprint cinese (che però non vale ai fini statistici) è stato l’unico vero momento di gioia dell’inglese da quando veste in Rosso (festeggiamenti pre stagionali a parte…). Adesso la Ferrari, come tutte le altre squadre, cambia pagina. Nessuno sa quali saranno gli stati di forma delle varie monoposto nel 2026, anno della grande rivoluzione tecnica, dalle power unit al 50% elettriche all’aerodinamica mobile. Fare peggio del raccolto di quest’anno sarà difficile (ma non impossibile). Quel che è certo è che con la bandiera a scacchi di Abu Dhabi è arrivato il vero momento di sollievo della stagione 2025 della squadra di Maranello.


L’ultima notte


Dopo 24 gran premi si è conclusa l’ultima stagione del ciclo tecnico caratterizzato dalle monoposto ad effetto suolo. Un’era iniziata nel 2022 e di fatto dominata da Verstappen, se si pensa che l’olandese ha fatto suoi tutti i titoli piloti, tranne quello 2025, perso per soli due punti. Abu Dhabi, ultima notte di una generazione di vetture e non solo. La F1 saluta il DRS, l’ala posteriore mobile servita per facilitare i sorpassi, dispositivo che se l’avesse avuto Alonso, proprio ad Abu Dhabi, nel 2010 adesso lo spagnolo avrebbe un mondiale in più. Con lui soffrì quell’Andrea Stella che, allora ingegnere di pista in Ferrari del pilota asturiano, può finalmente lasciare alle spalle quella lontana giornata amara. Ma non solo il lato tecnico delle corse è ad un punto di svolta. La massima Formula saluta infatti anche il marchio Sauber, che lascerà il posto a quello Audi. Una storia, quella del team svizzero in F1, iniziata nel 1993 e conclusasi oggi con il buon nono posto di Hülkenberg e con la stessa posizione in classifica costruttori, dietro ad Haas (oggi settima con Ocon) e ben davanti alla disgraziatissima Alpine. Il team di Enstone chiude in ultima posizione e saluta Renault. Titoli mondiali a raffica in veste di motoristi, due costruttori e due piloti artigliati quando marchiava il team oggi Alpine. I francesi avrebbero senza dubbio meritato un addio migliore. Dal 2026 la squadra condotta da Flavio Briatore avrà le power unit Mercedes. 


Racing Bulls sesta fra i costruttori, davanti ad Aston Martin


Abu Dhabi è stata l’ultima gara anche per Yuki Tsunoda. Il giapponese ha concluso la corsa in 14esima piazza, davanti al nostro Antonelli (brutto ultimo weekend per l’italiano), mettendosi completamente a disposizione del team che per il 2026 ha deciso di rimpiazzarlo con il promettente Isack Hadjar (oggi fuori dai punti), a sua volta sostituito in Racing Bulls (sesta nella classifica costruttori) con il 3 volte race winner di F2 Arvid Lindblad. Negli Emirati Arabi è arrivato un ultimo squillo di tromba da un team che sta cambiando faccia e che vedrà presto il genio Adrian Newey nelle vesti di Team Principal. Alonso ha corso con grinta ed ha artigliato un’ottima sesta posizione. Il compagno Stroll chiude bene, in decima piazza, una stagione per lui orribile. Il 2026 si avvicina ed entrambi i piloti non vedono l’ora di salire sulla prima Aston Martin firmata da Newey. 


Arrivederci F1


Dopo ventiquattro weekend di gara il campionato 2025 volge al termine. Sotto i fuochi artificiali di Abu Dhabi Norris disegna ciambelle sull’asfalto mentre nel box papaya esplode la festa. In Red Bull non mancano i sorrisi dopo un’altra vittoria di tappa artigliata da Super Max. Si è conclusa un’annata per loro strana, difficile, a tratti tribolata, segnata dall’allontanamento di Christian Horner, a capo del team anglo-austriaco da sempre, e sostituito a luglio di quest’anno dall’ex Ferrari (un altro ingegnere che fuori da Maranello si è fatto valere) Laurent Mekies. Verstappen sale sul podio con il sorriso di chi sa di essersi battuto e di aver quasi sconfitto avversari con un mezzo migliore del suo. Abu Dhabi, ultimo giorno di scuola dell’ultimo anno ed adesso per tutti è tempo di rimboccarsi le maniche e prepararsi al prossimo step. Arriverà un nuovo regolamento, una nuova stagione, ci saranno nuovi obiettivi per tutti. Ma oggi è tempo di festeggiare per qualcuno e leccarsi le ferite per altri.


 Arrivederci F1, alla prossima stagione.


 
 
 

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