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F1, Qatar: Verstappen Show! Ed ora è sfida a tre

  • Immagine del redattore: Matteo Landi
    Matteo Landi
  • 30 nov
  • Tempo di lettura: 4 min

Verstappen approfitta di un terribile errore di strategia della McLaren e vince ancora, correndo da Campione. Piastri rinasce ed è secondo. Norris quarto, dietro ad un grande Sainz. Ferrari deludente.


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Al termine delle qualifiche della gara sprint Verstappen era solamente sesto, dietro persino al compagno di squadra Tsunoda, una novità. L’olandese, alle prese con una vettura a dir poco ballerina, non si è abbattuto e già dalla corsa sprint ha iniziato a risalire la china, prendendosi il quarto posto, assai staccato però dal vincitore Piastri. In Qatar l’australiano ha ritrovato se stesso ed è risultato imprendibile in termini velocistici, tanto da artigliare due pole position in due giorni, forte della migliore vettura del lotto sulla pista che più esalta le caratteristiche della vettura papaya. Per contro Verstappen ha avuto a che fare con la peggiore Red Bull degli ultimi mesi, ma la tenacia del quattro volte iridato ha stimolato gli ingegneri della squadra anglo-austriaca. La vettura che porta il n°1 è cresciuta nell’arco del fine settimana e già nella qualifica della corsa principale Max è riuscito a prendersi quella terza piazza che pareva essere l’obiettivo massimo della penultima gara stagionale. 


Alla partenza della gara odierna, con un guizzo, l’olandese è riuscito subito ad interporsi fra le due McLaren gettando le basi di un incredibile successo che non sarebbe arrivato senza errori altrui. E puntualmente  lo sbaglio è arrivato in concomitanza con l’ingresso della safety car a causa del contatto fra Hülkenberg e Gasly avvenuto al settimo giro. In occasione di un circuito molto severo con gli pneumatici la Federazione ha imposto una durata massima per ogni set di gomme, quantificata in 25 giri. Con 57 giri totali da disputare e due pit stop obbligatori è parso evidente che la neutralizzazione fosse un’occasione ghiotta per smarcare la prima sosta. Tanto che quasi tutti si sono fermati per sostituire le gomme, tranne le due McLaren. Eccesso di arroganza o troppo fair play per non agevolare la gara di un pilota piuttosto che dell’altro? In ogni caso la presenza di Verstappen fra Piastri e Norris ha scompigliato le carte del box papaya: se Norris fosse entrato in pit lane, copiando la strategia di Verstappen, la McLaren avrebbe differenziato le strategie fra i suoi piloti, andando contro a quelle logiche di squadra valide se non avessero avversari. Ma il loro rivale è lucido, spietato, ed anche sulla pista meno congeniale alla sua Red Bull ha corso con il coltello fra i denti non permettendo a Piastri e Norris di scappare via quando avrebbero dovuto costruire il margine per rimanere in testa dopo il primo pit stop, e di riacciuffarlo quando al termine della corsa si è ritrovato in testa. Alla bandiera a scacchi la classifica del penultimo round vede primo Verstappen davanti a Piastri e solo quarto Norris, quest’ultimo battuto anche da un grandioso Sainz. Negli ultimi chilometri un errore di Antonelli (quinto) ha regalato a Lando quei punti che gli consentiranno di diventare iridato con un terzo posto nell’ultima gara dell’anno, anche se Verstappen dovesse ripetersi. L’olandese è ora a 12 punti di distacco dal leader ed ha scavalcato Piastri (a 16 punti dal compagno di squadra). Abu Dhabi deciderà ancora una volta le sorti di un mondiale. I numeri ci dicono che il favorito è ancora Norris ma saprà soffocare quelle insicurezze che in passato gli han giocato brutti scherzi? 


Cavallino mancante


Tredicesima e diciassettesima nella sprint, ottava e dodicesima nella gara domenicale, con Leclerc sempre davanti a Hamilton. Ormai manca un solo gran premio e finalmente la stagione 2025 della Rossa andrà in archivio. Vedere una Ferrari arrancare così però fa male. Tocca l’umore della squadra, oltre a quello dei tifosi. All’interno del team condotto (anche se sembra allo sbando…) da Vasseur chi soffre di più questa terribile situazione è probabilmente Hamilton. Doveva essere il faro della squadra, il pungolo di Leclerc, ed invece la stagione Ferrari si sta esaurendo con alla guida il peggior Lewis di sempre. Dal record assoluto delle 104 pole position in carriera ai due diciottesimi posti nelle due qualifiche del weekend qatariota, dai sette titoli mondiali alla sesta posizione del campionato in corso, con, beffa delle beffe, Antonelli pronto a superarlo. Quando Toto Wolff decise di assegnare il sedile dell’inglese all’italiano quanti potevano immaginare che il rookie, ad una gara dal termine, avrebbe raccolto quasi gli stessi punti del guru della F1, battendolo per tre podii a zero? Le uniche certezze di questa Ferrari sono la determinazione di Leclerc, pronto a dannarsi per qualche misero punticino, ed il risultato finale della peggiore stagione dal 2020: il quarto posto fra i costruttori adesso è matematico.


Secondo podio Williams!


L’ultima volta che la Williams aveva raccolto più di un podio stagionale correva l’anno 2015, i piloti del team inglese erano Massa e Bottas e la F1 era al secondo anno dell’Era Turbo-Ibrida. L’arrivo di Sainz nella squadra diretta da James Vowles è stato sottotraccia, quasi deludente, ma alla lunga lo spagnolo ha preso confidenza con le dinamiche del team e con la vettura, ed adesso è la punta di diamante del miracolo di Grove e soffia sul collo del compagno Albon, ormai quasi raggiunto in classifica. Meriti dello spagnolo a parte è doveroso rimarcare il balzo in avanti compiuto dal glorioso team britannico, passato dai 17 punti del 2024 ai 137 del 2025 (con ancora una corsa da disputare). Quando Sainz lasciò la Rossa sembrava destinato ad una stagione di purgatorio, in attesa del cambio regolamentare del 2026 che potrebbe scombinare le carte in tavola. Invece sta vivendo una nuova giovinezza agonistica mentre nel suo ex team si leccano le ferite. Il destino sa essere beffardo, la F1 anche di più. 


 
 
 

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