Colpo grosso a Las Vegas!
- Matteo Landi
- 23 nov
- Tempo di lettura: 5 min
Verstappen trionfa e grazie alla squalifica delle due McLaren torna in corsa per il titolo. Antonelli risplende e va sul podio. Leclerc è quarto, Hamilton ottavo.

Il linguaggio del corpo non mente. Se c’è un pilota che Verstappen stima veramente quello è Antonelli. Conclusa la gara si sono cercati per scambiarsi velocemente le prime impressioni su una corsa che ha segnato una svolta nel campionato a favore dell’outsider di lusso, se così si può chiamare, Verstappen, e nella carriera dell’italiano. Il quattro volte iridato sorride e si complimenta con il giovane pilota Mercedes, autore di una gara capolavoro, dopo una qualifica orrenda (17esimo) ed un piccolo, quasi impercettibile, errore compiuto allo start, quando ha mosso per un attimo le gomme prima dello spegnimento dei semafori. Nessun guadagno dall’azione maldestra, anzi, il bolognese si è beccato una penalità di cinque secondi aggiunti al tempo di gara. Una sanzione che gli ha fatto perdere una posizione nella classifica finale, per qualche ora. Da quinto si è infatti ritrovato a podio, terzo, data la clamorosa squalifica patita dalle due McLaren a causa dell’usura eccessiva del fondo riscontrata dai commissari nel post gara. I due protagonisti in positivo di questo GP di Las Vegas sono loro due, il Campionissimo Verstappen, autore di una gara dominata dalla prima curva fino al traguardo malgrado una Red Bull tonica ma non all’altezza della McLaren, e Antonelli, capace di rimontare dal fondo, sussurrando ad un set di gomme durate la bellezza di 48 giri! Negli ultimi chilometri Russell, terzo sul traguardo e secondo nella classifica finale, si è trovato in difficoltà con l’usura degli pneumatici, nonostante fossero ben più freschi di quelli del compagno di team. L’inglese deve ringraziare l’italiano che ha contenuto caparbiamente Piastri e Leclerc. Senza la sua resistenza il podio sarebbe forse andato al pilota Ferrari ed invece Mercedes esce dalla corsa americana con due piloti nella top three, un risultato che di fatto certifica la seconda posizione nel mondiale costruttori 2025.
Una squalifica che brucia
Durante la stagione in corso più volte il box Ferrari ha chiesto ai suoi piloti di rallentare in certe fasi di gara per contenere l’usura del fondo. La squalifica cinese delle due Rosse ha costretto Leclerc e Hamilton a correre quasi un campionato intero sulla difensiva, con una vettura spesso più alta di quanto gli ingegneri avrebbero voluto per non subire ancora una volta l’onta di una squalifica. Il ritorno dell’effetto suolo in F1 datato 2022 ha visto le squadre cercare ogni stratagemma per far girare il più basse possibili le loro vetture, dato che una grossa percentuale del carico aerodinamico deriva dai flussi che passano sotto il corpo delle monoposto. A Las Vegas abbiamo assistito ad una corsa serena di Norris, abile a tenersi fuori dai guai e ad accontentarsi del secondo posto, considerando la spirale negativa che ha investito da diverse gare il rivale nella corsa al titolo, l’ex Iceman Piastri, oggi quarto, prima dell’esclusione. Chi avrebbe mai pensato che un team organizzato alla perfezione come quello diretto da Andrea Stella potesse incappare in un fallimento tecnico tanto rilevante come quello odierno? Dopo la seconda gara del 2025 la Ferrari aveva ricevuto una pioggia di critiche (legittime) devastante per il morale dei piloti, dei meccanici e degli ingegneri. Nonostante la pesante squalifica di allora avesse le stesse motivazioni dell’esclusione odierna delle McLaren c’è da credere che lo stesso trattamento non riceverà il team papaya. Vuoi perché la pressione che colpisce la Ferrari è sicuramente e storicamente superiore a quella che grava sul team inglese, vuoi perché McLaren, non dimentichiamolo, ha comunque già artigliato un risultato prestigioso, il titolo costruttori, ed è ancora la favoritissima per quello piloti. Tuttavia con ancora due gare (ed una sprint) in palio adesso anche le sicurezze di Norris potrebbero vacillare, preso atto che quelle di Piastri si sono dissolte da tempo. Verstappen è a quota -24 dalla vetta, ha l’esperienza di un quattro volte iridato, un team che rema tutto dalla sua parte e l’inerzia dei recenti risultati a dargli ulteriore fiducia. Per contro in McLaren i galli nel pollaio sono due, uno, Piastri, è sempre più fiacco e spennato, l’altro, Norris, per la prima volta si ritrova a lottare per un obiettivo così importante. Lando ha ancora un bel vantaggio ed i tracciati che la F1 incontrerà negli ultimi due weekend dovrebbero essere congeniali alle caratteristiche della sua McLaren ma, vista l’imprevedibilità di alcuni eventi che hanno inciso su questo campionato, mai dire mai.
Ferrari, finalmente il campionato è quasi finito
Ultimo posto in griglia di partenza, ventesimo. Nelle prove libere Hamilton sembrava aver finalmente trovato del feeling con la Rossa, poi l’asfalto bagnato delle qualifiche lo ha riportato all’inferno, incapace di fare la differenza e di far valere la sua esperienza. La monoposto di Maranello digerisce malissimo il freddo, lo sappiamo da tempo, ma almeno Leclerc ha provato in tutti i modi a metterci una pezza. Il nono posto delle qualifiche ha consentito al monegasco di concludere sesto e classificarsi quarto dopo le verifiche tecniche. Il compito che aveva Hamilton in Ferrari dal suo arrivo lo sta svolgendo Leclerc. Mentre Charles si è reso protagonista di una gara tutta d’attacco, Lewis è parso ancora una volta l’ombra del pilota che fu, incapace di superare vetture di centro gruppo. L’esclusione delle due McLaren ha consentito al pilota n°44 di ottenere l’ottava piazza, troppo poco per le ambizioni di una Ferrari che sembra ormai destinata alla quarta posizione fra i costruttori, il peggior risultato dal disastroso 2020. Con tutte le energie ormai contrate sul progetto 2026, a meno di eventi eccezionali, sarà difficile rivedere un pilota Ferrari sul podio entro il termine del campionato.
Che Sainz! Sorridono anche Racing Bulls, Kick Sauber e Haas
Terzo in qualifica, quinto in gara, Sainz sta vivendo in Williams una nuova gioventù, dopo una prima parte di campionato di ambientamento. Chi avrebbe mai detto che il divorzio dalla Ferrari avrebbe fatto la sua fortuna? Dietro i top team, oltre allo spagnolo, sorridono anche Hadjar, gran sesto con la sua Racing Bulls, ed il mai domo Hülkenberg, settimo con la futura Audi e davanti al ben più quotato Hamilton. La lotta per la sesta piazza fra i costruttori è ancora viva ma adesso Racing Bulls vede avvicinarsi l’obiettivo, forte dei 17 punti di vantaggio sulla settima, quella Haas che nel dopo gara ha visto i suoi piloti elevarsi in nona e decima posizione (con Ocon davanti a Bearman). I punti arrivati grazie alla squalifica McLaren consentono al team americano motorizzato Ferrari di scavalcare Aston Martin, adesso ottava nella classifica squadre. Se la lotta al vertice infiamma non da meno è quella che vive la pancia del gruppo.



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