top of page

Grazie Eddie

  • Immagine del redattore: Matteo Landi
    Matteo Landi
  • 20 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Il mondo del motorsport è a lutto. Se ne è andato Eddie Jordan. Sarà ricordato per sempre con il sorriso.


ree

“Con la sua energia inesauribile sapeva sempre come far sorridere le persone”. Nel suo messaggio il Boss della F1, Stefano Domenicali, vuole ricordare il lato umano di una persona che sarà per sempre ricordata dal paddock della F1, e non solo. Le dichiarazioni di Eddie Jordan, in veste di commentatore televisivo dopo e di proprietario di team prima, raramente erano banali. Classe 1948, di Dublino, è stato parte attiva di una Formula 1 che non c’è più. Quella dei garagisti, per dirla con le parole di un Enzo Ferrari con cui l’Irlandese non si è mai incrociato nel paddock (almeno in una veste alla pari, di team owner). Quella in cui ancora i grandi costruttori si approcciavano soprattutto come motoristi. Quella in cui giravano tanti soldi, ma i cui volumi non erano quelli di adesso, ed in cui lo sport era ancora sensibilmente più importante dello show.


Nel 1979 fondò una squadra corse che portò in F1 nel 1991. Memorabili furono le livree delle sue vetture, belle anche grazie ai colori degli sponsor che ha sempre saputo attrarre prima della vendita e della trasformazione in Midland. Fece debuttare, nel suo primo anno nel Circus, Michael Schumacher, e dopo di lui corsero molti altri piloti che hanno segnato la storia della F1. Come Damon Hill, nel 1998, anno in cui la squadra si dimostrò matura e pronta a competere con le grandi. L’inglese regalò alla squadra il primo trionfo dei quattro totali archiviati. L’anno dopo Frentzen ne colse altri due e nel 2003 l’ultimo successo giunse grazie ad una prodezza di Fisichella. L’aumento dei costi per le squadre portarono Eddie a dover rinunciare alla sua creatura. Non prima di un ultimo urrà, nel 2005, con un podio insperato arrivato grazie a Monteiro ed alla pazza gara di Indianapolis.

Jordan ha sempre saputo coniugare capacità manageriali ad una genuinità rara in uno sport di pescecani. Lo scorso anno aveva rivelato la malattia che lo stava aggredendo, un cancro alla prostata e alla vescica. L’ha affrontato, a testa alta, come a testa alta ha vissuto ogni evoluzione della sua vita professionale. Eddie Jordan se ne è andato oggi, il mondo del motorsport è a lutto.

Nella tristezza siamo però certi che sarà ricordato da tutti con il sorriso riservato ad una persona positiva che ha saputo scrivere un capitolo importante nel libro delle corse.

 
 
 

Commenti


bottom of page