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F1, Canada: Antonelli interrompe il digiuno!

  • Immagine del redattore: Matteo Landi
    Matteo Landi
  • 15 giu
  • Tempo di lettura: 3 min

A Montréal un italiano torna sul podio, non accadeva dal 2009. Trionfa Russell, secondo è Verstappen. Giornata difficile per la McLaren ma la Ferrari non ne approfitta: solo quinta e sesta.

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Alza il trofeo ed il boato della folla lo scioglie in un sorriso. Acclamato più del vincitore Russell, primo classificato e suo compagno di squadra. Andrea Kimi Antonelli ha solo 18 anni, va ancora a scuola ed ha un volto da bambino, calmo e composto nelle interviste e nelle esultanze al termine della gara. Mostra una maturità superiore a quella di tanti più esperti colleghi. Piace a tutto il box Mercedes, i festeggiamenti che gli vengono rivolti pongono in secondo piano persino la vittoria di Russell. L'ultima volta che un italiano saliva sul podio Kimi aveva circa tre anni, in Ferrari correva l'altro Kimi, quel Raikkönen che tanti ricordano con affetto e nostalgia, e non solo perché rimane ad oggi l'ultimo campione del mondo Ferrari. Era il GP del Giappone 2009 e Trulli artigliava con la Toyota un gran secondo posto, alle spalle della Red Bull di Vettel. Con il terzo posto odierno di Antonelli si interrompe una lunga traversata nel deserto fatta di pochissime magre soddisfazioni per gli italiani nella massima Formula. Un podio conquistato grazie ad una partenza strepitosa che gli ha permesso di superare Piastri e ad un passo gara veloce, vicinissimo a quello del compagno Russell. In mezzo a loro ha concluso un Verstappen abile a sfruttare tutto il potenziale della sua Red Bull, recuperando così punti preziosi sul duo McLaren che, nonostante la giornataccia canadese, resta solidamente in testa alla classifica.


Mezzo passo falso McLaren


Dopo tre gare sottotono la Mercedes è tornata, in modo inaspettato, fra i primi. Stavolta la velocità mostrata in prova (stupenda la pole position colta da Russell) non si è squagliata con l'evolversi della gara e le due vetture frecce d'argento hanno mostrato un passo rapido e costante. Hanno invece deluso le aspettative le due McLaren, soprattutto Norris. Negli ultimi giri l'inglese ha provato un sorpasso impossibile sul compagno di squadra, ha toccato il posteriore della McLaren del leader mondiale e si è malamente schiantato contro il muretto box. Nonostante la minore esperienza Piastri si sta mostrando più maturo del compagno ed al termine di una giornata in cui il team di Andrea Stella non aveva la possibilità di vincere l'australiano è riuscito, con un quarto posto, a prendere il massimo dei punti possibili, allungando in classifica mondiale. Prima dello scontro con il team mate Piastri era arrivato negli scarichi della Mercedes di Antonelli ma non ha mai fatto manovre rischiose, ragionando in ottica iridata. Nonostante il mezzo passo falso di Montréal la McLaren resta comunque la super favorita al titolo. In Canada due fattori regolamentari potrebbero aver influito sulle prestazioni delle monoposto. Ha debuttato una nuova direttiva che prevede un diverso controllo del consumo del fondo delle vetture ed inoltre, su una pista che vede alternarsi brusche frenate a importanti accelerazioni, il nuovo controllo sulla flessibilità dell'ala anteriore potrebbero aver parzialmente cambiato le gerarchie. Si rimane però nel campo delle ipotesi. Quel che è certo è che a beneficiare della giornata storta McLaren non è stata la Ferrari.


Ferrari: nella terra di nessuno


Se fino alla gara scorsa il faro Ferrari è stato Leclerc, colui che in qualche modo riusciva a ottenere il massimo, e anche più, da una monoposto mediocre, in Canada il monegasco ha deluso. Nelle prove libere si è reso autore di un errore che lo ha spedito contro le barriere. Danneggiato il telaio il pilota Ferrari non è riuscito a partecipare alla seconda sessione di prove libere. In qualifica, dopo un primo settore velocissimo, ha sbagliato e l'ottavo posto sulla griglia di partenza ha condizionato pesantemente la sua gara. La strategia non lo ha aiutato ma nel finale è parso evidente quanto la Rossa soffrisse con le gomme medie. Il quinto posto finale, appena davanti al compagno di squadra, è un brodino amaro per il team di Vasseur. Hamilton ha lottato per tutta la corsa con una vettura difficile, soprattutto dopo che la sua monoposto ha colpito una povera marmotta ferma a centro pista, danneggiandosi. Il weekend canadese non è certo quello di cui i ferraristi avevano bisogno, soprattutto dopo due podii consecutivi che avevano costituito una buona iniezione di fiducia. Fra due settimane in Austria servirà un'inversione di tendenza. Sembra un'impresa impossibile, ma chi avrebbe mai scommesso sul trionfo odierno della Mercedes?

 
 
 

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