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Imola, Ferrari s'è desta!

  • Immagine del redattore: Matteo Landi
    Matteo Landi
  • 21 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Ad Imola si è svolta ieri la seconda tappa del WEC. Al termine della sei ore hanno trionfato Pier Guidi, Giovinazzi e Calado. L'equipaggio n°51 spezza il suo incatesimo e sul circuito di casa torna al successo!



La vittoria a Le Mans nel giugno del 2023 rappresentò molto per il Cavallino Rampante, e per l'Endurance in generale. Un trionfo colto nell'anno del rientro  della Ferrari in top class, giunto nell'edizione del centenario della maratona francese ad opera dell'equipaggio composto da Pier Guidi, Giovinazzi e Calado, due fedelissimi del marchio italiano ed un ex F1, Giovinazzi, in cerca di riscatto nella gara più famosa del mondo. Da allora le vetture di Maranello hanno colto altri successi. La Rossa n°50 di Fuoco, Molina e Nielsen ha trionfato alla 24 ore di Le Mans del 2024, poi si è ripetuta nella 1812 km del Qatar del febbraio scorso. La Ferrari tinta di giallo condotta da Kubica, Shwartzman (sostituito quest'anno da Hanson) e Ye si è presa la vittoria ad Austin all'inizio dello scorso settembre. Per la n°51 invece il successo di Le Mans del 2023 ha inaugurato una maledizione tale da tenerla lontana non solo dal successo ma spesso anche dal podio. Una maledizione che si è finalmente spezzata, nel luogo più opportuno, l'Autodromo Enzo e Dino Ferrari, nell'edizione successiva a quella 6 ore di Imola che poteva decretare una grande tripletta Rossa ed invece si trasformò in una terribile disfatta, a causa soprattutto di brutti errori strategici. Stavolta a Imola tutto ha girato al meglio per Pier Guidi, Giovinazzi e Calado. Una gara vissuta su ritmi da gara sprint e terminata con distacchi risicati, battendo una BMW davvero in palla, condotta da van der Linde, Frijns e Rast - quest'ultimi finalmente efficaci anche in gara dopo aver mostrato sprazzi di buona velocità nelle prove - ed un'incredibile Alpine, terza con Gounon, Makowiecki ed il figlio d'arte ex-F1, Schumacher. Leggere "M. Schumacher" al terzo posto nella classifica della gara imolese ha sicuramente generato un sussulto e della commozione ai tifosi Ferrari e non solo.


Ha sfiorato il podio la Ferrari n°83, quarta al traguardo, mentre molto peggio è andata ai vincitori della prima gara del campionato 2025, Fuoco, Molina e Nielsen. Il pilota di Cariati ha sbagliato in qualifica e l'equipaggio della n°50 si è visto togliere il tempo a causa del superamento dei track limits. Partiti in fondo al gruppo delle Hypercar hanno rimontato ma una collisione condita da una foratura ha definitivamente spento ogni velleità di podio. Un vero peccato se si considera la superiorità mostrata dalle Rosse nel weekend italiano. Una velocità frutto anche di un Balance of Performance favorevole: rispetto all'edizione 2024 la Ferrari ha corso ad Imola con qualche kg in più, ma più leggera di 8 kg rispetto alla Porsche campione del mondo in carica. Per non parlare del vantaggio di peso sulla Toyota, appesantita da 1065 kg, 20 in più delle Rosse. Il merito dei recenti successi Ferrari ovviamente deriva anche dalla preparazione di una vettura adesso ben compresa dal team, ma gli accorgimenti regolamentari le hanno regalato quella spinta in più che tutti gli equipaggi dovrebbero sfruttare, fin quando possibile.


Nella classe LMGT3 ha conquistato il successo la Porsche n°92 di Lietz, Pera e Hardwick, passati sul traguardo un soffio davanti alla BMW n°46 di Rossi, Al Harthy e van der Linde (fratello del secondo assoluto). Il pilota cresciuto a Tavullia in qualifica ha fatto registrare una stupenda pole position, ma sulla sua gara pesa come un macigno il tamponamento inferto alla Ferrari GT n°51, costretta al ritiro dalla manovra del pilota italiano quando era in piena lotta per la vittoria. Valentino ha ormai raggiunto una gran velocità anche sulle quattro ruote ma ancora deve imparare a gestire meglio le varie fasi di gara.

 
 
 

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